A quanto ammonta il reddito di inclusione?
La Legge n. 85 del 2023 ha istituito due nuovi meccanismi di aiuto per affrontare le problematiche legate all’indigenza e all’emarginazione sociale, rimpiazzando il RDC. Queste nuove iniziative sono dirette a categorie diverse e hanno calendari di implementazione distinti:
- A partire da gennaio 2024 entra in vigore l'”Assegno per l’Inclusione,” destinato a famiglie con membri in condizioni di fragilità, con un contributo mensile minimo garantito di 480 euro. Questo programma ha caratteristiche molto simili al precedente RDC.
- A settembre si avvia un intervento temporaneo, il “Sostegno per Formazione e Impiego,” che assegna 350 euro a coloro che non rientrano nei criteri del sussidio precedente, per un periodo massimo di 12 mesi.
L’Indennità di Inclusione 2024 è stata ideata per supportare specifiche situazioni familiari, che includono:
- Individui con disabilità
- Minori
- Individui di almeno 60 anni
- Persone in circostanze difficili iscritte a programmi sociali e sanitari certificati (come quelli che si occupano di disturbi mentali, dipendenze patologiche, disabilità certificate di almeno il 46%, vittime di tratta e violenza di genere, ex detenuti, persone senza fissa dimora e giovani adulti che vivono lontano dalla famiglia sotto ordini dell’autorità).
L’idoneità si estende a:
- Cittadini italiani
- Cittadini europei o loro familiari
- Cittadini non UE titolari di permesso di soggiorno UE di lungo periodo, residenti in Italia da almeno cinque anni, con gli ultimi due anni in modo continuativo.
Per qualificarsi, i candidati non devono:
- Essere sottoposti a misure cautelari personali o di prevenzione
- Avere condanne definitive o sentenze come da articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale (comunemente noto come “patteggiamento”) negli ultimi 10 anni.
Per essere idonei, la famiglia dovrebbe avere:
- Un ISEE non superiore a 9.360 euro (come per il Reddito di Cittadinanza)
- Un reddito familiare annuo inferiore a 6.000 euro, adeguato in base al numero dei componenti, specialmente quelli con disabilità
- Possesso di veicoli con capacità motore superiore a 1600 cc o motociclette oltre 250 cc, o barche
- Proprietà della prima casa valutata non più di 150 mila euro ai fini IMU
- Altre proprietà valutate non più di 30 mila euro ai fini del calcolo dell’ISEE.
Se l’intera unità familiare è composta da individui di 67 anni o più, oppure se tutti i membri della famiglia affrontano gravi disabilità o mancanza di autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata a 7.560 euro all’anno.
L’Indennità di Inclusione può essere ricevuta insieme ai benefici NASPI, DISCOLL e Disoccupazione Agricola. Tuttavia, è importante notare che nessun membro della famiglia dovrebbe aver rassegnato le dimissioni dal proprio lavoro a meno che non fosse per una causa giustificabile.
Candidatura per l’Indennità di Inclusione
A partire dal 18 dicembre dell’anno precedente, i candidati hanno avuto la possibilità di presentare le loro richieste direttamente tramite il sito web dell’INPS. Ciò può essere fatto accedendo alla sezione dedicata ADI e utilizzando SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di Livello 2 o superiore, CNS (Carta Nazionale dei Servizi), CIE (Carta d’Identità Elettronica), o tramite gli Istituti di Patronato. Dal 1° gennaio, il processo di candidatura è stato esteso anche ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF).
Per completare il processo di candidatura, i richiedenti sono tenuti non solo a presentare la loro domanda, ma anche a firmare un Accordo di Attivazione Digitale (PAD) all’interno del Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL).
L’ADI, o Indennità di Inclusione, viene erogata su base mensile attraverso la Carta di Inclusione emessa dalle Poste Italiane. Invece, il SFL, o Supporto alla Formazione e al Lavoro, offre trasferimenti bancari diretti. L’importo massimo annuo per l’ADI è di 6.000 euro, ma questo può essere adeguato a seconda della composizione della famiglia e delle necessità abitative.
L’indennità è disponibile inizialmente per un massimo di 18 mesi e può essere estesa per ulteriori 12 mesi dopo un periodo di sospensione di un mese. L’idoneità viene determinata in base alle esigenze dell’unità familiare e richiede la partecipazione a un programma personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.
Una volta presentata la domanda, i membri della famiglia vengono contattati dai Servizi Sociali del loro comune per una valutazione completa delle esigenze. Dopo le valutazioni individuali, i membri della famiglia possono essere indirizzati a programmi di lavoro o formazione o ricevere supporto dai Servizi Sociali se l’attivazione non è richiesta.
Coloro che hanno tra i 18 e i 59 anni all’interno di una famiglia che beneficia dell’ADI, che sono idonei al lavoro e hanno responsabilità genitoriali, saranno guidati ai Centri per l’Impiego o ai fornitori di servizi per l’impiego accreditati per stabilire un Patto di Servizio Personalizzato (PSP). Il percorso attivo può anche prevedere la partecipazione a progetti orientati alla comunità (PUC).
Le candidature per un altro sussidio governativo introdotto dall’amministrazione Meloni, noto come Supporto alla Formazione e al Lavoro (SFL), sono diventate disponibili il 1° settembre. Questo programma si rivolge a individui di età compresa tra i 18 e i 59 anni considerati “impiegabili” e con un ISEE inferiore a 6.000 euro. Offre un’indennità mensile non rinnovabile di 350 euro per un anno, a condizione che il beneficiario partecipi a formazione, qualificazione professionale, supporto al lavoro e progetti di politica attiva del lavoro.
Soglia di Base dell’Indennità e Limite Superiore della Scala di Equivalenza | Coefficienti Aggiuntivi |
Criterio 1 per un nucleo base con 1 individuo vulnerabile | 0,5 per ogni membro aggiuntivo con disabilità |
Si ferma a 2.2, aumentato a 2.3 quando si includono individui con gravi disabilità o coloro che non sono autosufficienti | 0,4 per ogni altro membro di età pari o superiore a 60 anni, o per un membro adulto con responsabilità di cura. |
0,4 per ogni altro membro di età pari o superiore a 60 anni, o per un membro adulto con responsabilità di cura. | |
0,15 per ogni minore, limitato ai primi due. | |
0,10 per ogni minore aggiuntivo oltre il secondo. | |
Gli individui che vivono in strutture istituzionali e che interrompono la loro residenza in Italia per oltre 4 mesi, consecutivamente o meno, in un arco di 18 mesi, sono esclusi dalla considerazione. |
Vantaggi dell’Indennità di Inclusione per l’Impiego e l’Autoimpiego
Similmente al programma di Reddito di Cittadinanza, incentivi e supporti rimangono disponibili per i datori di lavoro che assumono i beneficiari dell’Indennità di Inclusione, così come per le agenzie di lavoro che agiscono come intermediari. Inoltre, vi è un contributo aggiuntivo per gli individui che perseguono opportunità di auto impiego.
Le disposizioni chiave del decreto includono:
1. Una completa esenzione del 100% (fino a 8.000 euro all’anno) per i datori di lavoro privati che assumono beneficiari dell’Indennità di Inclusione con contratti a tempo indeterminato, valida per 24 mesi.
2. Una riduzione del 50% per contratti a tempo determinato o stagionali, applicabile per 12 mesi.
3. Un incentivo del 30% per le agenzie di lavoro che facilitano l’assunzione di beneficiari dell’Indennità di Inclusione o di supporto all’impiego.
4. Un incentivo del 60% per enti autorizzati e organizzazioni del terzo settore coinvolti nell’assunzione di individui con disabilità.
Nei casi in cui un beneficiario decida di intraprendere un’attività di autoimpiego o avviare un’impresa, o si unisca a una cooperativa, può richiedere un beneficio aggiuntivo di 6 mesi dell’indennità (fino a un massimo di 3.000 euro). Le specifiche procedure di domanda saranno determinate da un futuro decreto emesso dal Ministero del Lavoro.
È importante notare che questi benefici sono forniti in conformità con l’attuale Regolamento UE sugli Aiuti di Stato, assicurando che aderiscano ai limiti e alle linee guida stabilite.
L’Indennità di Inclusione e il Requisito per l’Istruzione o l’Impiego – Offerta Idonea
Similmente al RDC (Reddito di Cittadinanza), gli individui all’interno del gruppo dell’Indennità di Inclusione che sono adulti disoccupati e non iscritti a corsi di studio sono tenuti a impegnarsi in un processo di inserimento lavorativo. Devono prima registrarsi al SIISL, il nuovo sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, che trasferisce i loro dati al Centro per l’Impiego competente.
Specificatamente per i beneficiari dell’Indennità di Inclusione di età compresa tra i diciotto e i ventinove anni che non hanno adempiuto ai loro obblighi formativi, sono obbligati a frequentare corsi di istruzione per adulti di primo livello.
Tuttavia, alcune categorie sono esenti dall’obbligo di lavorare, inclusi gli individui che sono:
- Oltre i 60 anni
- Disabili
- Che affrontano malattie oncologiche
- Responsabili di doveri di cura (come bambini sotto i tre anni o individui con gravi disabilità)
- Donne partecipanti a programmi di protezione relativi alla violenza di genere
L’Indennità di Inclusione può essere revocata se il beneficiario rifiuta un’offerta di lavoro idonea. Le offerte di lavoro idonee comprendono contratti a tempo indeterminato o determinato senza restrizioni di distanza, impiego a tempo pieno o almeno parziale con un minimo del 60% dello stipendio stipulato dal contratto collettivo nazionale. Se nella famiglia ci sono bambini sotto i quattordici anni, anche in caso di separazione legale, l’offerta deve essere accettata se il luogo di lavoro si trova entro 80 chilometri da casa o è raggiungibile entro 120 minuti utilizzando i trasporti pubblici.
L’indennità è temporaneamente sospesa durante qualsiasi contratto di lavoro fino a 6 mesi e riprende al termine di questo periodo.
Sanzioni Associate all’Indennità di Inclusione
Coloro che acquisiscono impropriamente l’Indennità di Inclusione attraverso dichiarazioni false, documenti fraudolenti o omissione di informazioni necessarie possono affrontare sanzioni, incluse pene detentive da due a sei anni.
Inoltre, la mancata segnalazione di cambiamenti nel reddito, nel patrimonio o in altre informazioni pertinenti, anche se derivanti da attività illecite, può comportare sanzioni quali la reclusione per un periodo da uno a tre anni.
Nei casi in cui un beneficiario sia definitivamente condannato per i suddetti reati o per un crimine non colposo che porta a una condanna di almeno un anno di reclusione, ci sarà la perdita immediata del beneficio. Inoltre, al beneficiario sarà richiesto di rimborsare qualsiasi fondo ricevuto impropriamente.
Date di pagamento ADI
L’INPS ha annunciato che inizierà i controlli preliminari per le prime domande presentate a gennaio 2024 per facilitare i pagamenti iniziali. Ecco il calendario dei pagamenti:
- Per le domande presentate tra il 18 dicembre e il 7 gennaio 2024, con un accordo di attivazione digitale firmato entro la stessa data e un esito positivo dell’indagine, i pagamenti saranno effettuati a partire dal 26 gennaio 2024.
- Per le domande presentate dopo il 7 gennaio ma non oltre il 31 gennaio, con un PAD firmato entro il 31 gennaio 2024 e un risultato positivo dell’indagine, il pagamento per gennaio sarà elaborato a partire dal 15 febbraio. Dal 27 febbraio in poi, verranno pagati sia l’importo per il mese corrente (febbraio) sia l’importo arretrato per gennaio.
- Per le domande presentate da febbraio in poi, il primo pagamento sarà programmato per il 15 del mese successivo a quello in cui è stato firmato l’accordo di attivazione digitale. I pagamenti successivi avverranno il 27 del mese pertinente.
Presentazione della domanda | Sottoscrizione del PAD | Esito positivo dell’indagine | Primo pagamento |
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Dal 18 dicembre al 7 gennaio 2024 | Entro il 7 gennaio 2024 | Gennaio | Dal 26 gennaio |
Dal 27 febbraio | Gennaio | Data di efficacia del beneficio | Dall’8 gennaio al 31 gennaio |
Entro il 31 gennaio | Febbraio | Dal 15 febbraio pagamento mensile per gennaio | Dal 27 febbraio pagamento del mensile di febbraio / dal 27 del mese i pagamenti successivi pertinenti |
Gennaio | Dal 1° febbraio al 29 febbraio | Entro il 29 febbraio (entro l’ultimo giorno del mese) | Marzo |
Dal 15 marzo | Dal 27 aprile pagamento del mensile di aprile / dal 27 del mese i pagamenti successivi pertinenti | Marzo |
L’Indennità di Inclusione 2024 rappresenta un sostegno fondamentale per persone con disabilità, anziani e minori, promuovendo l’autonomia e l’integrazione sociale.
In questo contesto, soluzioni abitative innovative, come gli ascensori domestici Stiltz, possono giocare un ruolo cruciale. Questi sistemi di sollevamento offrono una soluzione pratica per superare le barriere architettoniche in casa, migliorando significativamente l’autonomia e la qualità della vita.
L’integrazione di tali tecnologie con l’Indennità di Inclusione è un esempio di come si possa costruire una società più inclusiva, combinando supporti finanziari e soluzioni abitative avanzate per una vita più indipendente e confortevole.